Casamance, tra mistica e tradizione/2: L’incontro con il Re di Oussouye

Casamance, tra mistica e tradizione/2: L’incontro con il Re di Oussouye

Continua il viaggio nell’affascinante Casamance al villaggio di Oussouye. Questa volta, per incontrarne il Re in persona.

Non capita tutti i giorni di incontrare un Re. Almeno, non come quelli che intendiamo e ci immaginiamo noi. Perchè se è vero che nelle nostre favole da bambini i sovrani, re occidentali e sultani orientali che siano, sono ricchi e circondati da lusso e sfarzo, e sebbene anche i re africani lo fossero, ce ne sono altri che sfuggono allo stereotipo. E che, anche grazie a questo, sopravvivono fino ad oggi.

Avevo sentito dire al mio arrivo in Senegal che a Oussouye ce n’era ancora uno. Da allora, mi ero ripromessa prima o poi di andare a cercarlo e di provare a conoscerlo. Il viaggio del 2013 ha costituito la buona occasione. Arrivata al villaggio e al punto in cui mi è stato indicato trovarsi il Re, mi sono presentata, di punto in bianco. Colui che mi ha accolto era vestito in borghese di rosso, t-shirt e pantaloni di tuta Adidas. Mi spiega che il re riceve nella parte riservata agli ospiti del bosco sacro. E mentre io mi giro intorno prendendo coscienza di trovarmi all’entrata di una foresta tanto importante per i diola, il principe me lo va a chiamare.

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A un certo punto, il Re appare: un uomo di mezza età in tunica rossa, con un lungo cappello cilindrico dello stesso colore. A vederlo così, sembra veramente il re delle fiabe, il re della foresta, il cui colore dell’abito spicca e contrasta con il vivo verde della natura che lo circonda. Ma, contrariamente a loro, il suo scettro è un fascio di fibre vegetali, è scalzo, e il suo atteggiamento è semplice e umile.

Re di OussouyeSibilou Mbaye Diedhiou è il re del Regno di Buba Diumaji: una zona costiera della Casamance chiamata Casa comprendente 17 villaggi, tra cui Oussouye. Lui è il terzo re della sua famiglia, il 19esimo in generale. Prima di essere re, era meccanico. Aveva lavorato al Club Med del golf, poi nella città di Sedhiou e in Gambia. Infine aveva trovato impiego ancora in Senegal come guardiano e poi in un ospedale, prima di tornare a Oussouye ed essere prescelto come re. Tale carica, infatti, non è ereditaria: viene eletto a vita dai saggi in base al comportamento (si provilegia la correttezza e l’onestà), ma anche in base a dei segni segreti. Lui può rifiutarsi, ma non è raccomandabile. Una volta scelto il re, inizia il rito della sua intronizzazione nel bosco, alla presenza dei saggi e del Collegio, che lo mostreranno poi alla popolazione. Dopo la cerimonia, iniziano sei giorni di festa, in cui ci si reca in tutti i villaggi del regno per presentare il nuovo Re.

Sibilou Mbaye Diedhiou era stato eletto nel 2000. Quello precedente era deceduto nel 1984, e da allora c’era stato un vuoto, perchè non si era ancora manifestato nessuno con i segni giusti e a causa dell’inizio della ribellione: il Re passa infatti tutto il giorno nelle profondità del bosco sacro, e non sarebbe stato sicuro per la sua incolumità (leggi anche Il conflitto in Casamance).

Lui non ha guardie, è amato, non ha bisogno di essere difeso. Ha comunque al suo fianco principi e accompagnatori, e non gira armato: lo scettro che porta sempre con sè, fatto di fibre vegetali, è un simbolo di pace. Una volta si assegnava al re anche una casa e un terreno, ora no. Il Re deve tuttavia sposare 3 mogli. Attualmente, Sua Maestà Diedhiou ha 12 figli, di cui 9 maschi.

Le sue funzioni sono molteplici: prima di tutto, aiutare i più poveri del villaggio. Lui dispone di una risiera in cui il mercoledì e il giovedì le donne e gli uomini del villaggio lavorano volontariamente: il re custodirà poi il riso raccolto e lo darà, segretamente, a chi avrà bisogno o a chi verrà a chiederlo.

Il re è inoltre incaricato di preservare il culto animista del villaggio. Pochi, oltre a lui, dispongono di un proprio feticcio: il sindaco e qualche altra famiglia. Una persona che vuole pregare per qualcosa o per qualcuno in particolare si reca da uno di loro con il vino di palma: questo sarà versato sul feticcio e bevuto prima che il Re o chi di loro reciti le giuste parole e si preghi. Il Re dirige le preghiere importanti, che si tengono davanti al feticcio del bosco sacro e sono rivolte a Dio (Attemit in dialetto diola locale).

Un altro compito del Re è di regolare i conflitti. Lui non prende le decisioni da solo: c’è una Corte Reale composta da membri di tutti i quartieri dei villaggi del regno che si riunisce ogniqualvolta ce ne sia il bisogno, come in caso di problemi. Se qualcuno va dai carabinieri, sono questi stessi che suggeriscono di andare prima dal Re. Questo svolgerà una funzione di mediazione, e li risolverà in modo tradizionale e pacifico, senza che si sappia chi ha torto.

Infine, il Re deve vegliare sui diritti umani e sulla legge morale. Se qualcuno trova qualcosa per terra, deve portarlo dal re. Se qualcuno commette un reato e confessa davanti alla sua famiglia, poi deve fare un sacrificio presso di lui.

Il re riceve dunque la gente del villaggio, che per vederlo deve andare a trovarlo; lui esce infatti molto raramente. Lo testimonia Alina Sene, che lavora nella boutique proprio di fronte all’entrata del bosco sacro del Re. «Lo vedo passare quando esce con i suoi accompagnatori. O quando attraversa la strada che separa il bosco da casa sua, da solo». Babara Diedhiou, proprietario di una boutique alimentare a Cap Skirring, (la capitale turistica della regione a 30 km di distanza), è stato aiutato dal re al suo arrivo: «Quando sono arrivato a Oussouye non sapevo dove alloggiare. Sono andato quindi da lui a portargli in dono del tabacco e mi ha ospitato per qualche tempo».

Non potendo entrare in politica, e quindi ricoprire ruoli pubblici e votare, non c’è sovrapposizione tra il potere amministrativo e quello del re, tradizionale, religioso e simbolico. Anche per le feste, il prefetto viene e lo riceve alla reception del bosco sacro.

Io sono capitata proprio durante una di queste visite, di cui potete vedere sotto le immagini. Le autorità locali rendevano visita al Re per omaggiarlo durante la festa a lui dedicata ogni anno, che sarebbe iniziata di lì a poco, senza che io lo sapessi. Che bella sorpresa! Le ultime immagini sono proprio quelle del Re, che, insieme alla delegazione e ai suoi accompagnatori, si reca nel villaggio al luogo della festa… appuntamento alla prossima puntata dunque, per festeggiare insieme a lui e agli abitanti di Oussouye!

 

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